1 giu 2014

#01 - SHAME


Shame è uno spaccato della vita di Brandon Sullivan (interpretato da un magnifico Michael Fassbender), affascinante trentenne in carriera con un ottimo posto di lavoro e un bell'appartamento ma che nasconde (neanche troppo velatamente) una sesso-dipendenza che condiziona tutta la sua esistenza. Nell'arco dei pochi giorni (forse qualche settimana) che Steve McQueen sceglie di raccontarci nel suo secondo lungometraggio, il fulcro attorno al quale si sviluppano gli eventi è l'arrivo della sorellina di Brandon, Sissy. 



Sissy (Carey Mulligan) è una fragile e insicura cantante part-time con tendenze autolesioniste. Anche lei è caratterizzata da una dipendenza, che, per certi versi, può essere considerata diametralmente opposta a quella del fratello. Lei ha un disperato bisogno di attenzione, di affetto, di amore. Tanto da spingerla a buttarsi tra le braccia del capo di Brandon, David, conosciuto la sera stessa, e di cercare quell'affetto nell'unione sessuale. 

Splendida la sequenza di Brandon che comprende quello che sta per accadere nel suo letto, ed è sommerso da tutta una serie di emozioni. Alla fine sceglierà di scappare, di evadere da casa sua e opterà per una corsa notturna, girata con maestria attraverso una lunga carrellata laterale.
Alla fine, tutta la sua vita è fatta di una immensa fuga. Fuga dai legami, dai sentimenti, che si attua attraverso il sesso, vuoto e squallido. Lui lo sa, ne è pienamente cosciente. Ma è quello di cui ha bisogno.
La riprova è che, ad ogni tentativo di stabilire un legame affettivo, la fuga nella vuotezza sia l'unica soluzione.
Tenta una storia con una sua collega, Marianne. Ma, nel momento in cui due mondi devono unirsi, quello dei sentimenti e quello della sessualità, lui ha un blocco. Non riesce, perché l'unico sesso che conosce è quello vuoto, freddo, senza sentimenti. Così la sostituisce con una prostituta, corpo vuoto, fuga.
Anche dopo le discussioni con la sorella l'evasione è l'unica soluzione per non pensare, non sentire. Esemplare è quello che succede con l'ultimo confronto con lei, nella splendida scena sul divano, in cui sono ripresi di spalle. Dopo questo, infatti, Brandon si butta in una sfrenatezza mai vista prima (almeno, non da noi), raccontata con un ordine non perfettamente cronologico. Pestaggi, rapporti omosessuali e orge, il tutto scandito da un ritmo frenetico e da un crescendo dell'espressività di Fassbender, che dall'apatia, dall'opacità iniziale dello sguardo, culmina il tutto tra rabbia e dolore.




Risulta chiaro come ci sia qualcosa che non va nel loro rapporto e in entrambi, e come quindi il motivo delle loro dipendenze sia da collegarsi a qualche situazione vissuta in comune. Più di una volta, nella ricerca di un contatto con il fratello, Sissy ci fa intendere che loro siano soli, ormai. Che si successo qualcosa ai genitori? O che uno di loro abbia fatto in modo da allontanarli, compiendo azioni che possano aver generato nei figli questa inadattabilità al mondo?
O ancora, la loro situazione potrebbe nascere da un rapporto caratterizzato da qualcosa di simile ad un incesto?
Tutto questo non è rilevante. 
Certo, qualcosa è successo, ma risulta essere semplicemente il motivo scatenante della situazione di oggi. McQueen non sceglie di indagare, o di narrare la loro storia. Non è la storia a venirci presentata, ma tutto un insieme di sensazioni, pulsioni. Non vengono analizzati eventi, ma la percezione che il protagonista, Brandon, ha di questi.

Veniamo poi a quello che ha fatto gridare così tante voci allo scandalo. Il nudo. Ci sono minuti interi in cui il nostro bel protagonista gira per casa completamente nudo, compiendo il suo ripetitivo iter mattiniero. La domanda è, quindi, se un nudo frontale maschile possa generare il caos nel pubblico. Può davvero essere considerato gratuito? La risposta è no. Per me è un no assoluto. Ci mostra il rapporto che Brandon ha con il suo corpo, con la sua sessualità. Non solo semplicemente nel nudo, ma anche nelle varie scene di masturbazione e rapporti sessuali ci viene mostrato come questa sua sessualità venga vista come un bisogno, un evento quasi rabbioso a volte. Ritornando ancora alla sessualità vista dal protagonista come fuga, come sfogo. 

E se lo sfogo non avviene tramite il sesso, darà alla luce magnifiche sequenze, come la già citata corsa notturna o la scena sul molo, in cui Fassbender riuscirà in una esplosione (controllata) delle emozioni del personaggio, sotto il simbolismo di una pioggia scrosciante. La scena, forse, in cui è più manifesta la scelta di una fotografia bluastra ad opera del talentuoso Sean Bobbit, che donerà a tutta la pellicola un ambiente freddo e mai familiare, sempre distaccato.



Una menzione, poi, va a quella che può essere definita un ottima gestione del ritmo, regolato dalla situazione narrativa. Se un evento è dinamico, scorrerà. Se ha un carattere più riflessivo, il tempo si dilaterà, creando piccole perle di profondità scenica, come la lunga sequenza con il primissimo piano della bella Mulligan (illuminata, questa volta, da una luce più calda), durante l'esibizione delle sue piacevoli doti canore. McQueen, in questo modo, ci facilita la comprensione e ci fa immedesimare nelle sensazione di Brandon, quasi ipnotizzato ed emotivamente coinvolto dalla situazione.

Emblematica la chiusura dell'opera, che termina con una variazione dell'apertura. Lo scambio di sguardi e la seduzione iniziale con la donna in metro, stavolta sono visti diversamente. Nello sguardo di Brandon diventa estremamente difficile vedere il gioco, il divertimento della conquista. Vediamo vuoto, distacco e freddezza.




2 commenti:

  1. Complimenti per la tua prima recensione *_*/
    Vedo che hai iniziato da un titolo particolare...! Ad essere sincera non so quanto possa fare per me, ma una chance non gli si nega ^^
    (Diciamo pure che una chance a Fassbender non si dovrebbe mai negare :P)

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    1. Grazie mille :D
      Ho iniziato da questo proprio perché è lui che mi ha fatto venir voglia di scrivere. Al suo interno ci sono tutte queste sfumature che mi hanno affascinato totalmente, mi hanno proprio presa. Per me è un film che va visto, te lo consiglio assolutamente, senza alcun dubbio! Poi l'indubbio fascino di Fassbender non nuoce mica... :>

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